Il concetto di accessibilità di uno spazio o di un’informazione, per persone con disabilità, è collegato all’importante tema della tutela dei diritti e delle pari opportunità (argomento affrontato anche dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 2007). Il tema dell’accessibilità deve essere pertanto affrontato non solo in termini prescrittivi, ma anche e in termini di diritti come indicato dalla normativa.
In particolare l’accessibilità per un disabile visivo è costituita da comunicazione, da descrizione dei luoghi e dalla segnalazione dei pericoli e dei servizi.
Purtroppo, ancora oggi nell’immaginario collettivo, le barriere architettoniche sono, solo, quelle che impediscono alle persone con disabilità motoria di usufruire di spazi e servizi pubblici e privati, ma viene presa poco in considerazione la disabilità visiva. Attrezzare un edificio pubblico con mappe e percorsi tattili consente ai ciechi ed ipovedenti di avere informazioni complete relative ai servizi offerti dalla struttura, e di muoversi in autonomia al suo interno. Le mappe, descrivono in sintesi gli elementi presenti negli spazi in cui sono state collocate e sono strettamente legate ai percorsi tattili. Le nostre risorse e il nostro know-how, per il superamento delle barriere sensoriali, ci permettono di stringere sinergie con studi di ingegneria ed architettura per portare avanti una progettazione di tipo inclusiva.
Progettare per tutti è un concetto che va oltre quello di semplice abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali, significa mettere al centro dell’idea progettuale le persone con le loro caratteristiche. Senza nulla togliere alle normative esistenti, laddove coerentemente applicate, vediamo quali dovrebbero essere le best practice da adottare nella progettazione di uno spazio o di un edificio per risultare inclusivo. Per progettare senza discriminare, dando pari opportunità a tutti, abbiamo stilato un ipotetico decalogo:
1 – Rispondere a criteri di accessibilità fisica (evitare barriere architettoniche ovvero gli ostacoli alla mobilità come gradini, dislivelli, spazi ristretti e ogni condizione di pericolo)
2 – Rispondere a criteri di accessibilità sensoriale (evitare barriere sensoriali come gli ostacoli che impediscono la riconoscibilità dei luoghi e l’orientamento)
3 – Rispondere a criteri di accessibilità alla comunicazione (evitare elementi che non permettono l’accesso alle informazioni e alla comunicazione per persone cieche, ipovedenti e sorde)
4 – Avere un unico ingresso accessibile per tutti, immediatamente riconoscibile e comodo nella sua fruizione. Il tutto senza distinzioni tra persone disabili e normodotate
5 – Avere percorsi di collegamento, orizzontali e verticali, comuni per tutti. Uno o più percorsi privi di ostacoli da poter essere utilizzati da tutti indifferentemente, così come l’ascensore o gli altri sistemi atti a superare i dislivelli
6 – Dotare i servizi e gli spazi con una segnaletica multisensoriale, chiara e leggibile da una utenza più ampia possibile, per facilitare l’individuazione dei luoghi e delle funzioni
7 – Pensare alla sicurezza per tutti nella progettazione degli spazi e dei percorsi da utilizzare in caso di emergenza, come anche nelle procedure di evacuazione
8 – Pensare alla gestione inclusiva degli spazi e servizi, dato che l’inclusione si misura non solo sugli spazi, ma sulle modalità di erogazione dei servizi